Dedicato a Michael Jackson

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giovedì 20 gennaio 2011

Udienza preliminare del 05/01/2011

Alle 09.00 PST di Los Angeles, ore 18.00 italiane, è cominciata la seconda giornata di udienza preliminare per l’omicidio di Michael alla quale hanno presenziato entrambi i genitori di Michael, tutte le sorelle Jackson, Janet, Rebbie, e La Toya insieme al suo manager Jeffrey Phillips, e il fratello di Michael, Randy.

Il resoconto dell'udienza si basa sulle seguenti fonti:
ABC News
SKY News
Los Angeles Times
Tmz
Justice4Michael blog

Primo testimone: Alberto Alvarez
La testimonianza di apertura è stata quella di Alberto Alvarez, 34 anni, alle dipendenze di Michael come direttore logistico. Alvarez è stata la prima persona a mettere piede nella camera da letto di Michael dopo che Murray si rese conto che il suo paziente aveva smesso di respirare.

Erano circa le 12.17 del 25 giugno 2009.
1° versione (fonte: Justice4Michael) - Quando Alvarez raggiunse il piano di sopra dove vide Murray fuori dalla stanza di Michael aggrappato al corrimano della scala. A quel punto entrarono nella stanza di Michael e Alvarez vide Michael sdraiato sul letto con gli occhi e la bocca aperti.
Murray faceva pressione sul petto di Michael con una sola mano. Raggelato alla vista di quella scena scioccante, Alvarez: chiese al Dottor Murray: “Cosa è successo? – “Ha avuto una brutta reazione, ha avuto una reazione allergica” fu tutto ciò che disse.

2° versione (Tmz/Los Angeles Times): Quando Alvarez arrivò nella stanza di Michael e vide Murray rannicchiato in uno stato di panico vicino al letto di Michael fargli compressioni sul petto con una sola mano. Alvarez vide Michael sdraiato sul letto con gli occhi e la bocca aperti. Raggelato alla vista di quella scena scioccante, Alvarez chiese al Dottor Murray: “Cosa è successo? – “Ha avuto una brutta reazione, ha avuto una reazione allergica” fu tutto ciò che disse.

Alvarez ha raccontato che i bambini di Michael, Paris e Prince, lo seguirono nella stanza, e Paris urlò: "Papà!" e cominciò a piangere. Murray gli disse di allontanare i bambini dalla stanza, dicendogli “Non lasciare che vedano il loro papà in queste condizioni”.
Alvarez: “Mi girai verso i bambini e dissi loro: Non vi preoccupate, ci prenderemo noi cura di lui, perfavore, uscite fuori."
Scortò i bimbi fuori dalla stanza e poi notò che il pene di Michael fuoriusciva dagli slip ed era attaccato ad un tubicino. Il procuratore Walgren ha chiesto ad Alvarez se sapeva cosa sia un catetere esterno e lui ha risposto di no.

Alvarez ha testimoniato che Murray poi cominciò ad afferrare una manciata di flaconi e istruì Alvarez a metterli in una borsa. Alvarez ha detto che prese una borsa di plastica da una sedia, tenendola mentre il dottore vi buttava dentro i flaconi, e poi mise tutto in un sacco di tela sul pavimento come Murray gli aveva chiesto di fare.

Murray lo istruì anche a prendere uno dei due contenitori dalle flebo vicino al letto di Jackson e a metterlo in un’altra borsa. Alvarez notò una “sostanza lattiginosa” nel fondo della sacca della flebo. L’altro contenitore, che conteneva una soluzione salina, gli venne chiesto da Murray di lasciarla lì dov’era.

Fu solo a questo punto che Murray gli chiese di chiamare il 911.
"Dopo che tu avevi raccolto i flaconi secondo le istruzioni di Murray, e dopo che avevi sistemato le borse, sempre secondo le sue istruzioni, Murray ti istruì a chiamare il 911?” ha chiesto Walgren ad Alvarez. “Sì signore” ha risposto Alvarez.

Walgren ha poi messo in scena la chiamata al 911 la mattina della morte di Michael. Quando Alvarez disse all’operatore del pronto soccorso che un uomo di 50 anni giaceva sul letto incosciente e incapace di respirare, l’operatore lo istruì a spostare l’uomo sul pavimento per praticargli il CPR. Quando Alvarez disse all’operatore che il medico personale dell’uomo era lì, l’operatore rimase stupito. “Oh, c’è un dottore lì?” disse l’operatore, aggiungendo che il dottore sarebbe stata la maggiore autorità.

Quando l’operatore suggerì di spostare l’uomo sul pavimento, Alvarez afferrò le gambe di Michael e Murray il tronco. Alvarez notò una flebo nella gamba di Jackson che doveva essere rimosso. Inoltre, fece caso al catetere.
Alvarez ha riferito che Murray gli chiese di fare compressioni sul petto di Michael mentre lui gli praticava la respirazione bocca a bocca, dicendo ad Alvarez che era la prima volta che lo faceva ma doveva farlo perché “Michael era un amico”.
Walgren ha chiesto ad Alvarez se Michael respirava ancora, e lui ha risposto di no, che gli occhi e la bocca di Michael erano aperti e che era evidentemente morto.
Non c’era pulsazione quando i paramedici arrivarono sulla scena. Quando essi portarono il corpo di Michael giù per le scale, Alvarez portò via i bambini per evitare che lo vedessero. In ospedale, Murray lo ringraziò per la sua assistenza e gli chiese un passaggio per tornare a Carolwood. Lui glielo negò e Murray se ne andò. Alberto poi ricevette una telefonata nella quale gli fu chiesto di portare il cane dei bambini ad Havenhurst. Durante la sua testimonianza, specie nel parlare dei figli di Michael, Alvarez ha spesso dovuto ricacciare indietro le lacrime. La mamma di Michael ha singhiozzato per la maggior parte del tempo e anche le sorelle di Michael erano in lacrime. Anche i fan presenti in aula non sono riusciti a trattenersi, è stata una sessione molto emozionante.
Durante il controinterrogatorio, l’avvocato di Murray Ed Chernoff ha fatto ammettere ad Alvarez che lui non disse mai ai poliziotti che Murray gli ordinò di rimuovere i flaconi dalla stanza di Michael, che aveva rifiutato di parlare con un investigatore della difesa che aveva cercato di interrogarlo, ma che in un interrogatorio con la polizia aveva detto che avrebbe potuto vendere la sua storia ai media in un secondo momento. Joe Jackson a questo punto ha chiuso gli occhi e Janet è apparsa arrabbiatissima.

Secondo testimone: Kay Chase
Al banco dei testimoni è salita poi la cuoca di Jackson Kay Chase, che ha ricordato la corsa giù per le scale del Dottor Murray in stato di panico per chiamare Prince, al quale lei disse: “Potrebbe essere successo qualcosa di spiacevole a tuo padre”. Chase ha detto che era evidente che si trattasse di una situazione di emergenza e le governanti cominciarono a piangere. Chase aveva testimoniato che Jackson seguiva un regime alimentare estremamente sano, che il giorno prima di morire aveva pranzato con un’insalata di tonno scottato. La notte prima che Jackson morisse trovò strano preparare per lui e Murray una zuppa di fagioli bianchi alla toscana, ma quando tornò al lavoro il mattino seguente vide che la zuppa non era stata toccata.

NOTA: in questo video, circa al minuto 03.00, potete ascoltare la cuoca Kay Chase negare il fatto che Prince sia mai salito al piano di sopra quella mattina del 25 giugno. Tutte le testimonianze rese sinora dal personale di sicurezza di Michael l’hanno contraddetta.
www.youtube.com/watch?v=e9eNaElHdDk&feature=youtu.be

Terza testimonianza: Richard Senneff
La testimonianza successiva è stata di Richard Senneff, il paramedico che rispose alla telefonata al 911 dalla casa di Jackson quella mattina. Passarono solo 4 minuti dalla chiamata al 911 all’arrivo dei paramedici a Carolwood.
Senneff ha dichiarato che Murray non menzionò mai di aver somministrato il Propofol a Michael.
Ricordiamo che il procuratore dell’accusa David Walgren ha detto che Murray stava somministrando il Propofol a Michael all’incirca 6 volte a settimana da quando era stato assunto come suo medico personale nel mese di maggio 2009.
Parlò solo del Lorazepam per aiutarlo a dormire. Gli disse che Jackson aveva provato tutta la sera e lui lo stava curando per la disidratazione, tutto sembrava troppo semplice.
Il paramedico ha dichiarato che le risposte di Murray non avevano senso, perché Michael appariva così pallido e magro, che egli pensò si trattasse di un malato terminale.
Ha detto di non aver riconosciuto Jackson finchè non gli fu detto chi fosse il paziente, che ha descritto come una figura scarna, vestito con un pigiama e una cuffia per capelli, e con una flebo nel polpaccio. Quando lo tirò su dal pavimento, il suo corpo era freddo al tatto, le sue mani ed i suoi piedi stavano diventando blu, le pupille erano completamente dilatate e i suoi occhi asciutti. Il paramedico ha dichiarato che Murray gli disse che Jackson aveva appena perso coscienza, ma Senneff ha detto che dalle sue condizioni era ovvio che fosse trascorso un tempo stimabile in una ventina di minuti da quando Jackson era diventato incosciente. Senneff ebbe l’istintiva sensazione che Murray non stesse dicendo la verità. Murray gli disse anche che Jackson non aveva altri problemi di salute sussistenti, che non stava assumendo nessun’altra medicina. L’elettrocardiogramma di Michael era piatto, tentarono con l’adrenalina per fargli ripartire il cuore ma senza successo. Dopo aver fallito tutti i tentativi di rianimarlo attraverso farmaci, un respiratore artificiale e altre misure mediche, Senneff chiamò la sua stazione base all’UCLA Medical Center e gli fu consigliato di definire il caso come “morte”.
“Dissi loro che avevamo una celebrità di altissimo profilo e trasportarlo comunque in ospedale mi avrebbe rassicurato di più” ha detto Senneff. Ha accennato anche al fatto che Murray fosse presente e non voleva definire il caso come morte, che sosteneva di sentire ancora una pulsazione e, come figura medica senior presente sulla scena, rifiutò di pronunciare la morte. Senneff portò quindi il corpo di Jackson nell’ambulanza e ha detto che ritornò nella camera da letto dove trovò Murray vicino al letto: “Aveva un sacchetto di plastica bianco per l’immondizia e stava raccogliendo delle cose”.
Murray era vicino al corpo di Jackson nell’ambulanza in corsa verso l’ospedale. Furono fatti ulteriori tentativi di rianimarlo che fallirono e alle 14.26 Jackson fu dichiarato morto.
Senneff ha ricordato che Murray in ospedale era “iperattivo, nervoso, girovagava sudando e facendo cento cose ad una supervelocità”.
Walgren ha chiesto a Senneff.
“Il dottor Murray avvertì lei o chiunque altro della sua equipe di aver somministrato il Propofol a Jackson?” - “No” ha testimoniato Senneff.
Durante il controinterrogatorio, Chernoff ha fatto ammettere a Senneff che il corpo scheletrico di Jackson, l’ossatura fragile e i piedi bluastri erano segnali di dipendenza dai farmaci.

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